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ALL'INIZIO E' IL CAOS


Che succede quando le idee si accavallano e la mente comincia a correre veloce?

Ecco, quello è il momento, solitamente notturno, in cui le idee cominciano a prendere forma.

Ho bisogno di quel momento, non lo posso pianificare, avviene.

Di solito vedo uno spazio, lo fotografo, poi lo misuro e faccio degli scarabocchi come appunti.

Torno a casa, a volte mi metto subito al lavoro, altre volte l'incartamento rimane sulla scrivania per qualche tempo.

Assieme a questo, fondamentale è conoscere il committente, parlarci, sentire il suo modo di essere, cercare di capire cosa ama, che sentimenti prova, che personalità ha.

Poi tutto arriva spontaneamente, se cerco la soluzione è una forzatura.

Successivamente si scelgono i materiali, i colori , le finiture e si comincia il puzzle dove ogni elemento deve incastrarsi con un'altro. Poi si arriva a definire i dettagli, dalla maniglia al battiscopa, dal quadro al tappeto… e se si riesce alla biancheria o ai vasi con i fiori.

Se molti capissero questo processo, capirebbero l'utilità del mio lavoro.

Dico questo perchè non è cosi intuitivo, spesso è confuso con l'arredare, nel senso di vendere mobili.

Ma non è cosi: se si trovano soluzioni ergonomicamente funzionali, unite ad un'armonia d'insieme, si risparmia tempo, fatica, denaro.

Il processo creativo è frutto di conoscenza, di esperienza e spesso di intuito.

Unire la professionalità mia con quella di un falegname, di un imbianchino, di un decoratore, di un idraulico o di un tappezziere ...è un'impresa complessa.

In fondo è come essere un regista dove ogni attore ha la sua parte, ed ognuna è fondamentale per la riuscita dello spettacolo.

Se invece ogni attore andasse per conto proprio, magari recitando perfettamente la sua parte, ma senza coordinarsi con le altre, ne uscirebbe una commedia senza senso.

Ecco perchè spesso si vedono ambienti scoordinati!

Alla fine il mio lavoro è ripagato non solo da un risultato estetico e funzionale, ma dal riconoscere la gioia di aver interpretato le esigenze altrui, spesso inespresse o non chiare.

Se si capisce questo, il processo creativo diventa un gioco e io mi diverto un mondo!

Perché come diceva Charles Eames “i dettagli non sono dettagli, sono l’essenza del progetto”!

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