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LA STANZA DA BAGNO


Mi ha sempre affascinato la storia della stanza da bagno.

Il bagno come atto di purificazione e rigenerazione è una pratica antica. Cerimonia rituale per assiri, egizi, cretesi e greci diventa fenomeno di costume con i romani.

Le Thermae erano diffuse in tutto l’impero; famose quelle di Caracalla adornate di mosaici, colonne marmoree, rubinetti d’oro e stanze per i massaggi decorate di tritoni.

Luoghi di cura ma anche di piacere e socialità, ritrovi mondani dove tra i vapori si ordivano trame politiche e intrecci amorosi. Anche il termine “spa” è latino e significa “salus per aquam”. L’eredità delle terme romane trionfa in Oriente con la diffusione dei bagni turchi o hammam, luoghi pubblici o privati di incontro.

Il medioevo porta la diffidenza per l’acqua e solo nell’800 la pratica del bagno torna tra l’aristocrazia e scoppia la moda degli stabilimenti balneari, terapeutici e mondani.

Nel freddo del nord europa il rituale del bagno è soprattutto calore: la sauna finlandese nasce oltre 2000 anni fa e tuttora è pratica della tradizione nordica, simbolo del benessere domestico.

I centri termali giapponesi si chiamano Onsen e Furo e sono profonde vasche dove bagnarsi, eleganti strutture lignee aperte alla bellezza di giardini zen.

In occidente l’invenzione del “water closet”(WC), un vaso collocato in un piccolo ambiente, si deve ad Alexander Cummings, orologiaio inglese del '700. Ma dobbiamo aspettare il 1883 per la tazza del water cosi come la conosciamo oggi. Il bagno domestico nasce dal naturale bisogno di comodità abbinato a segretezza, tecnologia ed estetica.

Nel Novecento convivono due visioni opposte: il razionalismo privo di orpelli di Adolf Loos e l’ornamentale e raffinata Art Nouveau.

Alla fine degli anni ’20 Mies Van De Rohe scrive un manifesto dove il bagno è fatto di tubi cromati, piastrelle bianche e specchi a tutta parete e separa il bagno dal resto della casa, quanto Le Corbusier ce lo integra.

Finiti gli anni del modernismo e del rigore trionfa l’esuberanza decorativa.

Piero Fornasetti crea interni onirici dove l’ornamento è omnipresente, dalle pareti agli arredi.

Il cinema celebra la stanza del sé. E anticipa la tendenza tutta contemporanea del relax in bagno. Le vasche in salotto e in camera erano il sogno degli anni ’50 e sono realtà di oggi.

Negli anni ’80 stanze a tutto colore: optical, geometriche o neoromantiche.

Il bagno contemporaneo si conferma luogo di grande sperimentazione, da arredare con cura e da vivere in maniera libera e flessibile.

Non ci sono regole, domina la creatività. La stanza piu’ duttile e flessibile della casa è il bagno.

Le terme del futuro saranno tempio del benessere e meta architettonica allo stesso tempo. Per la gioia dell’occhio, del corpo e della mente, il bagno si trasforma in un’esperienza sensoriale.

C’è un libro sorprendente*, venato di humor che ha accompagnato i miei studi, dove l’autore asserisce che "la storia dei popoli si impara meglio dalle loro stanze da bagno che dai loro campi di battaglia!".

Ed io non potrei essere piu' d'accordo…

*“Civiltà in bagno di Lawrence Wright- ed. A.Vallardi”

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